"1811- Sul finire di luglio fui distaccato con mezza compagnia, che comandavo, a un forte nuovamente eretto sulla riva del mare, circa a dieci miglia da Ancona, ed ivi passai otto o dieci giorni in un continuo ozio.

Spesso facevo dei bagni nel mare, per vedere di guarire da una forte eruzione che avevo alla schiena. Avevo meco il fucile da caccia, e spesso mi divertivo, nel vicino laghetto, tirando alle folaghe che vi erano abbondantissime.

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Mi venne in pensiero un giorno di montare alla cima del vicino monte di Ancona, che è il punto più alto, ove allora era posto il telegrafo. Fattomi coraggio presi meco due soldati e per la strada più retta cominciai a salire l'erto monte. Alle volte dovevo arrampicarmi con le mani.

Ben sei ore impiegai di tempo e, dopo lunga fatica arrivai lassù stanco che non ne potevo più; ero tutto sudato e mi coricai all'ombra della casetta ove stava il telegrafo."

(Francesco Baggi, Sottotenente 2° Reggimento Fanteria di Linea del R.d'I. Dalle "Memorie di Francesco Baggi" Bologna, 1898)